Il presidente dell’ABT esprime il malcontento del settore bancario. “Ma anche in Ticino occorre un mea culpa”
I negoziati tra Svizzera e Italia sull’accesso al mercato finanziario sono “una storia cominciata male che rischia di finire peggio”.
Lo ha affermato il presidente dell’Associazione bancaria ticinese (ABT) Alberto Petruzzella, durante il convegno sull’accesso al mercato italiano iniziato ieri al Centro di studi bancari di Vezia, di cui riferisce oggi il Corriere del Ticino.
Petruzzella ha evidenziato che da parte italiana non si è ottenuto quanto promesso nella definizione della road map, ma ha aggiunto che a suo modo di vedere anche da parte ticinese occorre recitare un “mea culpa”, in quanto è mancata una chiara scala delle priorità, concentrando le discussioni sulla questione dei frontalieri anziché sull’accesso al mercato.
Durante la fase della voluntary disclosure e nelle discussioni sulla libera prestazione di servizi per gli intermediari finanziari “era stato promesso un miglioramento”, ha dichiarato Petruzzella. “Non solo questo non c’è stato, ma è arrivato un peggioramento, nonostante che nei contatti con le commissioni parlamentari romane fosse stata mostrata una certa disponibilità.”
Ticinonews (25 ottobre 2017)