L’istituto ha illustrato le ricadute positive della politica federale sulla formazione, la ricerca e l’innovazione in Ticino
Progetti concreti della Direzione, dei Dipartimenti e delle Scuole affiliate della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) sono stati al centro di un incontro tenutosi mercoledì 24 gennaio a Manno per illustrare le ricadute positive della politica federale sulla formazione, la ricerca e l’innovazione in particolare nel Canton Ticino. Alla presentazione ha assistito anche la Deputazione ticinese alle Camere federali, presieduta da Marco Romano e accompagnata dal Segretario Verio Pini.
A dare il benvenuto agli ospiti, accolti presso la Direzione SUPSI di Manno, il Presidente del Consiglio Alberto Petruzzella unitamente al Direttore generale Franco Gervasoni e alla Direzione della SUPSI.
Nel suo intervento di apertura Petruzzella ha illustrato la strategia della SUPSI per il quadriennio 2017-2020. Tra gli obiettivi contemplati, il progetto delle tre nuove sedi, due delle quali – Mendrisio e Lugano-Viganello – in fase di costruzione.
A Petruzzella ha fatto seguito il Direttore generale Franco Gervasoni che – oltre ad aver presentato la realtà della SUPSI attraverso i suoi ambiti di attività ed aver fornito i principali dati riguardanti i mandati della Formazione di base, della Formazione continua, della Ricerca applicata e dei Servizi alle imprese ed enti del territorio – ha parlato della Legge federale sulla promozione e sul coordinamento del settore universitario svizzero (LPSU), soffermandosi sui sussidi alle istituzioni universitarie, gli organi comuni e i temi strategici individuati dalla Conferenza svizzera dei rettori delle scuole universitarie swissuniversities, la cui discussione alle camere è prevista nel 2020.
La Ricerca applicata e i suoi metodi di finanziamento sono stati invece al centro della presentazione del Direttore delegato per la ricerca e l’innovazione Giambattista Ravano. Grazie a finanziamenti competitivi, su mandato di aziende ed istituzioni e a contributi federali e nazionali, nel 2016 la ricerca SUPSI ha raggiunto un volume di CHF 28 milioni, affermandosi leader tra università elvetiche nell’acquisizione di progetti finanziati dall’Unione europea.
A sottolineare l’importanza di territorialità ed internazionalità, due valori principali nell’azione della SUPSI, la Direttrice dei Servizi centrali Nadia Bregoli che ha evidenziato come l’apertura internazionale – intesa come creazione di piattaforme di collaborazione ed esperienze di mobilità di studenti e collaboratori – possa giovare sul piano locale, fornendo ai partner ticinesi, nel caso della ricerca applicata, strumenti e profili professionali per competere anche in un mondo transnazionale.
Esempi concreti dell’importanza dell’azione in rete sono stati presentati dai Direttori dei dipartimenti attraverso l’illustrazione di progetti di ricerca con partner locali e di collaborazioni attive sul piano nazionale; tra quest’ultime, anche le collaborazioni in atto con l’Amministrazione federale che, sulla base delle competenze specifiche dei suoi Istituti e Centri di competenza, ha attribuito alla SUPSI svariati mandati diretti.
La Deputazione ticinese è rimasta molto soddisfatta della visita che ha permesso ai suoi membri di conoscere più da vicino la realtà della SUPSI e dei suoi dipartimenti. La visita si è conclusa ribadendo la reciproca disponibilità nel portare avanti le future collaborazioni tra la SUPSI e la Confederazione.
Ticinonews (25 gennaio 2018)